Dì la verità che l’hai pensato anche tu, dai.
Non fare la timida, è un pensiero molto frequente, ma forse questo non lo sai…
Beh, te lo dico io: è una delle frasi che mi sento dire più spesso.
Sai come rispondo? Chiedendo alla persona se per caso non ci sia la selezione all’ingresso!
Eh si perché quel pensiero sembra sottolineare che sia così, che si è accettati solo se magri. Nella realtà le cose sono bene diverse: è una nostra esigenza, non del mondo che ci è attorno!
Siamo noi che non siamo a nostro agio con noi stesse e pensiamo quindi che per fare certe cose dobbiamo prima metterci in forma. Il fatto è che questo succede non solo in chi vuole seguire un corso di nuoto, quindi qualcosa che richiede di mettersi letteralmente a nudo, ma anche quando si parla di un corso di fotografia piuttosto che di pittura. In quel caso perché porsi il problema del peso?
Perché, come dicevo poco fa, è una nostra necessità, un nostro bisogno. Purtroppo però, porsi un obiettivo simile, non è sufficiente a ritrovare la forma fisica perché di fatto le motivazioni che fino a quel momento ci hanno impedito di controllare il nostro peso sono indipendenti da fattori esterni.
In poche parole, cercare di motivarsi col pensiero che una volta magre si potranno fare tante cose, non è una buona strategia. Piuttosto è meglio ragionare sul perché non si è riusciti, fino a quel momento, a mantenere il proprio peso.
Come fare quindi?
Riflettere e chiedere aiuto. Imporsi restrizioni per ottenere un risultato rapido non farebbe altro che cronicizzare il problema.
La cosa migliore sarebbe farsi seguire da un professionista del settore (Biologo Nutrizionista, Dietologo o Dietista) che sappia spiegarvi i vostri errori, dal mero punto di vista alimentare. Una volta individuati dovrà guidarvi verso la loro correzione, un passo alla volta.
Fondamentale in questi casi un professionista che vi sottoponga all’analisi corporea (Analisi Impedenziometrica), così da aiutarvi a comprendere cosa succede al vostro corpo, in base alle correzioni alimentari proposte e agli eventuali errori.
Questo esame dovrà essere fatto ad ogni incontro, così che voi capiate davvero se e come cambia il vostro corpo, al di là del numero sulla bilancia.
Un professionista che vi sottoponga ad un regime drastico, imponendovi l’eliminazione dei carboidrati, vi aiuterà nell’intento di ridurre il peso, ma correrà il rischio di favorire il desiderio di sgarro.
Sarà invece fondamentale una correzione alimentare e non un semplice menu che, per quanto dettagliato, vi farà sentire come in punizione. Per voi ci vuole un professionista che vi guidi, vi sostenga e vi aiuti a comprendere come gestire le emozioni e la voglia di cibo connessa.
Non lasciatevi tentare da promesse ingannevoli, farete solo del male a voi stesse!