Sapevi che nel giorno della Vigilia di Natale in Islanda è tradizione regalare(-rsi) un bel libro?
Io l’ho scoperto per caso poco più di un anno fa. Mi aveva incuriosito l’inaspettata cultura letteraria di questa fredda isola, ai i miei occhi già estremamente affascinante per svariati motivi…
Pensa che in Islanda una persona su dieci ha pubblicato almeno un libro nella sua vita e, con una popolazione di 338.000 abitanti, vanta più scrittori, più libri pubblicati e letti che in tutto il resto del mondo.
Ma torniamo alla Vigilia di Natale (visto che ci siamo quasi!): questa simpatica tradizione prende il nome di JOLABOKAFLOD, letteralmente “Il Diluvio del libro di Natale”.
Sembra che tutto sia nato nel corso della seconda guerra mondiale, quando le importazioni erano state ridotte al minimo e con esse anche la possibilità economica di fare acquisti.
Regalare un libro era, quindi, una delle poche opzioni disponibili… diventata nel corso degli anni, a quanto pare, una fantastica “scelta”.
Talmente estasiata da questa tradizione, ho cominciato anche io il mio personalissimo Jokabokaflod. Il giorno della Vigilia di Natale mantengo le tradizioni care alla mia famiglia (anche se tra i vari regali da fare e ricevere i libri non mancano mai), ma qualche giorno prima organizzo una serata casalinga fatta di the di Natale, candele, pigiama ed un libro nuovo… meglio ancora se ricevuto in regalo!
Ma regalare un bel libro e ritagliarsi un momento coccoloso per leggerlo, da soli o in compagnia, non è solo una bella tradizione.
Numerosi studi hanno infatti dimostrato che leggere, oltre ad essere fonte di conoscenza e/o svago apporta una serie di incredibili benefici alla nostra salute mentale.
Leggere è come iscrivere i nostri neuroni ad un corso di yoga! La lettura aumenta la nostra flessibilità mentale, cosa che ci permette di adattarci al meglio a cambiamenti e situazioni in evoluzione. L’immedesimazione con i personaggi di un romanzo aumenterebbe i livelli di empatia verso gli altri; entrare in contatto con i protagonisti di un racconto e le loro vite può aiutarci a comprendere meglio le nostre esperienze sociali.
La lettura è in grado, poi, di renderci contemporaneamente più razionali e più creativi! Un bel romanzo è capace, infatti, di aiutarci a considerare molteplici prospettive e punti di vista, analizzarle e scoprire nuove “possibilità”.
E per concludere, una conferma scientifica non da poco, la lettura – come tutte le attività che stimolano e tengono in allenamento il cervello – ridurrebbe la possibilità di declino delle abilità mentali e allontanerebbe lo sviluppo dell’Alzheimer. Sembra, infatti, che la lettura metta il nostro cervello in uno stato paragonabile alla meditazione, apportando gli stessi benefici: profondo rilassamento e calma interiore. I lettori dormono meglio, hanno inferiori livelli di stress, maggiore autostima, e hanno meno probabilità di ammalarsi di depressione rispetto a chi non ha ancora scoperto il piacere della lettura.
Non so voi, ma io vado a scegliere il prossimo libro… felice Jolabokaflod e buon Natale!
Per chi fosse interessato agli articoli di riferimento e, perché no, addentrarsi in una “lettura” scientifica:
- Djikic M. et al. Reading other minds: effects of literature on empathy. Sci. Study Lit. 2013; 3: 28-47
- Maja Djikic, Keith Oatley & Mihnea C. Moldoveanu. Opening the Closed Mind: The Effect of Exposure to Literature on the Need for Closure. 2013, Pages 149-154
- Robert S. Wilson, Patricia A. Boyle, Lei Yu, Lisa L. Barnes, Julie A. Schneider, David A. Bennett. Life-span cognitive activity, neuropathologic burden, and cognitive aging. July 23, 2013; 81 (4)